4 dicembre 2015

Riflessione sulle trasposizioni cinematografiche dei libri

ovvero


E’ davvero meglio il libro?


locandina copertina jurassic park
Libro o film?
In questo caso entrambi capolavori.

“Ehi, hai visto l’ultimo film di Harry Potter?”
“Sì, l’ho visto. Mi è piaciuto, però il libro è più bello.”

Quante volte nella vostra vita, lunga o breve che sia stata finora, avete assistito o siete stati uno dei protagonisti di questa conversazione, ovviamente non solamente riferita alla saga cinematografica di Harry Potter, piuttosto comune e banale come le espressioni “i cani si affezionano al padrone mentre i gatti alla casa”, “Venezia è bella ma non ci vivrei” e “ma c’è la crisi”? Non mettetevi a contarle; stiamo infatti sicuramente parlando di un numero superiore a quello delle vostre dita.

Ovviamente nemmeno io sono stato esente nella mia breve vita da un’esperienza simile e mi è capitato in prima persona di celebrare la superiorità di un libro rispetto alla sua trasposizione sul grande schermo e di rimanere addirittura deluso di come alcuni manoscritti siano stati adattati per produrre una pellicola. Ultimamente mi sono tuttavia ritrovato a chiedermi: è vero che il libro è sempre migliore del film che viene tratto da esso?

Da amante della cinematografia e della lettura, come già detto mi è capitato più volte di guardare un film di cui in precedenza avevo letto il libro da cui era tratto e di pronunciare la classica e già citata tiritera sulla superiorità del manoscritto e bla bla bla... Negli ultimi tempi mi è tuttavia capitato di fare l’operazione inversa: affascinato da alcune pellicole e desideroso di approfondirne le tematiche affrontate, ho letto i libri da cui erano state tratte. Durante la lettura mi sono reso conto che, sebbene i libri abbiano soddisfatto in pieno il mio bisogno di vivere in chiave differente delle storie già ampiamente conosciute sul grande schermo, contro ogni aspettativa non sono riuscito a giudicare i libri migliori degli adattamenti che ne erano stati prodotti. Esattamente come quando si guarda un film di cui si conosce il libro originale si riescono a vedere pregi e difetti, subordinati ai gusti personali, delle differenze presenti tra le due opere, dopo aver letto un libro di cui avevo già in precedenza visto la trasposizione cinematografica, ho visto dei pregi e dei difetti nelle differenze; tuttavia non sono stato in grado di ripetere la solita filastrocca citata ad inizio articolo. E visto che non stiamo parlando di libri, e relativi film, con protagonista Geronimo Stilton o Peppa Pig, con tutto il rispetto per i dei personaggi, bensì libri di grande caratura e relativi adattamenti di altrettanto successo, come “Jurassic Park”, “Il Signore degli Anelli” o “Storia di una ladra di libri”, solo per citarne alcuni, sono giunto a chiedermi se sia davvero sempre migliore un libro rispetto alla pellicola corrispondente.

Senza ombra di dubbio la risposta più corretta è che non esiste una reale superiorità od inferiorità tra i due media, in quanto molto differenti. Come dice qualunque insegnante di matematica mentre tenta di spiegare le espressioni letterali, non è infatti possibile confrontare mele e pere. Anche i fruttivendoli le vendono separatamente. La fantasia raggiunge limiti che gli effetti speciali cinematografici non potranno mai raggiungere ed allo stesso tempo tuttavia il cinema è in grado di creare, grazie allo sfruttamento di inquadrature e solonne sonore ad hoc, ritmi serrati che anche i migliori scrittori hanno difficoltà a descrivere, nonostante il potere illimitato delle loro penne. E’ possibile solamente esprimere preferenze.

Tuttavia al di là dei gusti personali riguardanti la maniera in cui si narra e sviluppa una storia o della preferenza assoluta e generale di un media rispetto ad un altro, sono arrivato a comprendere di non avere una reale preferenza generale, ma ho semplicemente preferito il media a cui mi sono avvicinato, ed affezionato, per primo. Una persona che ha apprezzato un libro tende a guardare poi successivamente il film che ne viene tratto. Al contrario chi non riesce nemmeno a finire di leggere un libro perché non lo appassiona, difficilmente guarda poi l’adattamente cinematografico. E’ quindi l’affezionarsi ad una trama che porta un lettore al cinema per rivivere in qualche modo le stesse emozioni che lo scrittore gli aveva fatto vivere con la sua penna. No, il doppio senso non è voluto! Analogamente chi si innamora di un film è poi tentato di leggere la storia che ha spinto i produttori ed il regista ad impiegare il loro tempo per adattarla, che è ciò che è successo a me ultimamente. Sono quindi convinto che sia difficile non dichiarare la superiorità di un libro letto rispetto alla relativa trasposizione, o viceversa nel caso di un film guardato prima della lettura della relativa storia ispiratrice, semplicemente perchè il primo amore, così come la prima automobile o la prima gastroscopia, ha sempre qualcosa di magico in più.

Spilu

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