ovvero
L'inizio della fine
Perché mi trovo in questo scontro? Ma che importa? Andiamo ad uccidere qualche giubba rossa! |
Rilasciato ormai la bellezza di tre anni fa, il titolo di punta di Ubisoft dell'anno 2012 ha continuato nel corso degli anni, e continua tuttora, a ronzarmi in testa come una simpatica zanzara nelle torride sere d'estate. Le incongruenze ed i buchi narrativi presenti in Assassin's Creed III sono infatti la base su cui è stata plasmata la forma mentis degli sceneggiatori che hanno partorito poi i pretestuosi intrecci narrativi poveri di contenuto in termini narrativi che Ubisoft ci ha mostrato nei due capitoli successivi. Nonostante il colosso francese abbia tentato in tutti i modi di nascondere la pochezza narrativa dei loro prodotti dietro ai fronzoli del sedicente "turismo storico" tanto odiato dai fan di vecchia data della serie, tutti i fruitori della saga, sia neofiti che storici, hanno notato un significativo calo qualitativo della trama principale e, sebbene sia Assassin's Creed: Brotherhood che Assassin's Creed: Revelations fossero già un sintomo del discostarsi della saga dall'originale idea di trilogia, il titolo “americano” è stato il primo segnale evidente del piegarsi del franchise al volere del mercato, anche a costo di snaturarne il cuore.