30 settembre 2015

Analisi di Assassin's Creed III

ovvero


L'inizio della fine


assassin's creed 3 analisi
Perché mi trovo in questo scontro?
Ma che importa? Andiamo ad uccidere qualche giubba rossa!

Rilasciato ormai la bellezza di tre anni fa, il titolo di punta di Ubisoft dell'anno 2012 ha continuato nel corso degli anni, e continua tuttora, a ronzarmi in testa come una simpatica zanzara nelle torride sere d'estate. Le incongruenze ed i buchi narrativi presenti in Assassin's Creed III sono infatti la base su cui è stata plasmata la forma mentis degli sceneggiatori che hanno partorito poi i pretestuosi intrecci narrativi poveri di contenuto in termini narrativi che Ubisoft ci ha mostrato nei due capitoli successivi. Nonostante il colosso francese abbia tentato in tutti i modi di nascondere la pochezza narrativa dei loro prodotti dietro ai fronzoli del sedicente "turismo storico" tanto odiato dai fan di vecchia data della serie, tutti i fruitori della saga, sia neofiti che storici, hanno notato un significativo calo qualitativo della trama principale e, sebbene sia Assassin's Creed: Brotherhood che Assassin's Creed: Revelations fossero già un sintomo del discostarsi della saga dall'originale idea di trilogia, il titolo “americano” è stato il primo segnale evidente del piegarsi del franchise al volere del mercato, anche a costo di snaturarne il cuore.