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La storia di Patrice Désilets
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Cosa sarebbe stato "Assassin's Creed" sotto la guida di Patrice Désilets? |
Cos'è “1666: Amsterdam”?
O meglio, cosa non è “1666: Amsterdam”?
Sicuramente è più semplice rispondere alla seconda domanda. “1666: Amsterdam” è infatti un videogioco il cui la cui fase di sviluppo è ancora in discussione, per utilizzare un eufemismo. Perché allora questo titolo è già così noto? Come può un prodotto essere conosciuto se ancora non è stato nemmeno completato? Per capirlo bisogna fare un salto indietro di qualche anno e parlare dell'uomo che negli ultimi quattro anni ha lottato per il futuro di “1666: Amsterdam”, per il futuro del "suo gioco", come lui stesso lo ha definito: Patrice Désilets.
Patrice Désilets nasce nel 1974 a Saint-Jean-sur-Richelieu, a pochi chilometri dalla metropoli di Montreal, Canada. Il Canada è la patria degli orsi. Delle giubbe rosse. Delle cascate del Niagara. Dell'hockey su ghiaccio. Ma a Patrice non interesse l’hockey. Patrice ha altri interessi. Studia infatti cinema e letteratura alla Université de Montréal, l’Università di Montreal, dove si diploma nel 1996. Tuttavia è qualcosa di più di un semplice scrittore o sceneggiatore teatrale o cinematografico. E’ un creativo a 360 gradi, che ama inventare storie e mondi fantastici. Negli anni Novanta scoppia il fenomeno PlayStation, nuova console per videogiochi prodotta dalla Sony, che in breve tempo ottiene il monopolio del mercato letteralmente sbaragliando tutte le altre console. Patrice adora i videogiochi. Adora le loro storie. I loro mondi. E alla fine degli anni Novanta il suo talento ha la possibilità di mettersi in mostra in quel mondo che lui adora; nel 1997 viene assunto da una delle tante aziende produttrici di videogiochi che stavano costruendo una propria filiale nel polo tecnologico della città di Montreal: la francese Ubisoft.