10 giugno 2015

Riflessioni sulla saga di Assassin's Creed

ovvero


Perché continuare l'agonia?


assassin's creed analisi saga
Attento, Desmond! Se muori tutta la saga va a put***e!

Riflessione nata dopo la lettura dell'articolo Brand Analysis: Cosa è Assassin's Creed?, scritto da Cosodelirante e pubblicato sul blog Le Verità dell'Animus.

E' ormai ovvio che Assassin's Creed III sia stato una squallida (e pessima, secondo i fan più affezionati) soluzione per dare un taglio al passato utilizzata da una software house schiacciata sotto la pressione dell'enorme peso narrativo fornito dalla fatidica data del 21 dicembre 2012 imposta dal team di sviluppo originale, che puntava alla realizzazione di una semplice trilogia destinata ad un pubblico di nicchia.
Con questa consapevolezza (o con il senno di poi, come si suol dire) è anche ovvio ritenere che Assassin's Creed: Brotherhood ed Assassin's Creed: Revelations siano stati dei titoli sviluppati con il solo scopo di riempire gli scaffali e fornire nel frattempo ad Ubisoft il tempo necessario di preparare la conclusione della trama di Desmond, indispensabile per lo sviluppo di una saga completamente slegata dai paletti narrativi imposti nel 2007 da Désilets & Co. Idea questa probabilmente figlia dell’enorme successo dell'indimenticato secondo capitolo e causa principale della cancellazione dell'originale idea della trilogia e dell'addio di Désilets. Sotto gli occhi di tutti è inoltre il fatto che Ubisoft stia ormai puntando praticamente tutto il focus della saga sul cosiddetto "turismo storico" piuttosto che sulla trama generale dell'opera, che sembra addirittura voler far uscire dalla porta di servizio. E' ovviamente semplicissimo comprendere le intenzioni di Ubisoft di spremere il brand fino al midollo in modo tale da riuscire a sviluppare (e ovviamente vendere) più titoli possibile, anche a costo di perdere di vista il filo conduttore dell'intera opera. Il fine giustifica i mezzi, direbbe il caro Machiavelli.

Sebbene nessun fan accanito dell'opera giustificherebbe questa idea, è anche vero che ogni anno sono in realtà molte le persone che acquistano il titolo di turno (perché ormai hanno cadenza annuale) spinti non solo dal voler sapere come (e se) la trama generale avanzerà, ma anche dalla bellezza della location e dell'epoca scelta da Ubisoft per sviluppare il comparto storico della saga. Anche i fan più accaniti e più legati alla trama generale lo fanno. Impossibile negarlo. Vista la situazione, quello che veramente mi chiedo è: perché Ubisoft semplicemente non conclude la trama principale e sviluppa la saga di Assassin's Creed solamente nel passato? Nel 2012 aveva davvero senso concludere in maniera ridicola tutte le questioni lasciate in sospeso con Desmond per aprire un'ipotetica saga sulla lotta a Giunone senza sapere come, dove e se questa lotta sarebbe stata combattuta? Ha ancora senso far avanzare la trama principale di mezzo passo a titolo rilasciato con il solo scopo di illudere i fan più romantici del fatto che a Montreal hanno ancora le idee chiare sul dove indirizzare la saga? E' ormai più che evidente che queste idee non le hanno nemmeno mai avute. Dal 2012 ad oggi abbiamo avuto solamente titoli slegati e fini a se stessi. Non sarebbe allora forse meglio smettere di illudere i fan e sviluppare dei semplici titoli ambientati in epoche storiche diverse senza il "fardello" della componente ambientata nel presente? Non ci sarebbe più l'imbarazzo di giustificare alcun utilizzo dell'Animus, così come del possesso del protagonista di turno dell'occhio dell’aquila, capacità sensoriale ridotta ormai a semplice elemento di gameplay fisso della saga. Nessun fan della serie accoglierebbe di buon grado la scomparsa della componente del presente, ma ritengo sia meglio farla definitivamente uscire dalla porta di servizio (anche se preferirei uscisse da quella principale) piuttosto che lasciarla sull'uscio per i prossimi dieci anni.

Spilu

Nessun commento:

Posta un commento