24 dicembre 2015

Riflessioni su Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza

ovvero


La Forza avrebbe potuto svegliarsi meglio ma ci fa piacere che si sia alzata dal letto finalmente


locandina star wars force awakens
E parliamone un po' anche noi, dai...

Evento cinematografico dell’anno e vuoi che non dica la mia anche io? Eddai...

E come ne parlo però? Il materiale è molto e se mi metto a scrivere parlando del film analizzandolo minuto per minuto rischio di finire la stesura dell’articolo per la fine della prossima trilogia. Quindi, seguendo l’esempio del caro Doc Manatthan, analizzerò i principali personaggi presenti nell’opera di J. J. Abrams parlando di tutto ciò che mi salta in mente di volta in volta. Così a caso, come piace tanto a me.

E partiamo quindi da...

22 dicembre 2015

Riflessioni su Dead Kings

ovvero


Quando il Male videoludico è fatto bene

assassin's creed unity dead kings
Guarda cosa vuol dire noir, Batman.

I DLC sono il Male videoludico. Punto. Su questo non ammetto obiezioni. Che siano rilasciati per inserire porzioni che gli sviluppatori non sono riusciti ad inserire nella versione finale di un videogioco per mancanza di tempo oppure semplicemente per ampliare l’esperienza del videogiocatore mesi dopo l’uscita di un titolo, i DLC sono il Male con la M maiuscola in ambito videoludico. Come le presenza di Paranormal Activity, l’angolo del mobile che aggredisce il mignolino del piede e Shakira con il volto di Margherita Hack. Chiedere del denaro ad uno studente otto anni fuori corso che vive ancora con i suoi per fornirgli il finale di un videogioco che ha già pagato con i soldi ricevuti dalla zia ultracentenaria per il compleanno è scorretto, e su questo credo nessuno abbia qualcosa da ribattere. Noi giocatori siamo tuttavia stupidi e pur di vivere nuove ore di gioco su un videogioco che tanto abbiamo amato siamo disposti a venderla la zia ultracentenaria che con la sua generosità ci ha permesso di giocarlo quel videogioco e ci facciamo così fregare dalla casa di sviluppo di turno. Nel mio caso l’azienda sviluppatrice è Ubisoft, una società in grado di annunciare i DLC di un titolo prima dell’uscita del titolo stesso nonché di rilasciare videogiochi non rifiniti e così pieni di buchi tecnici che al confronto il viso di Cassano è liscio e vellutato come il sedere di un bimbo, ed il titolo in questione “Assassin’s Creed: Unity”. E questa è quindi la storia di cosa è successo quando ho scaricato “Dead Kings”, DLC di “Assassin’s Creed: Unity”.

12 dicembre 2015

Riflessioni su Assassin's Creed: Unity

ovvero


Sparare sulla croce rossa non è mai stato così difficile

assassin's creed unity glitch
Penso che andrò un secondo a patcharmi il naso.

Visto che sono un poveraccio e lo scorso anno non avevo i big money per acquistare una console di nuova generazione, ho dovuto attendere ben un anno per giocare ad “Assassin’s Creed: Unity” e poterne cosi parlare finalmente male con cognizione di causa invece di farlo al rilascio del titolo semplicemente seguendo il flusso di idee del gregge chiamato web. Tuttavia al termine del gioco inaspettatamente sono rimasto con la stessa faccia che mi viene nei sogni quando Jennifer Lawrence mi chiede di andare a letto con lei. E non è la stessa che appare sul volto di Homer Simpson quando vede una ciambella, striscia di bava inclusa, bensì un espressione di stupore inaspettato.

Ho atteso ben un anno per poter giocare il titolo e poterci finalmente spalare della merda sopra ed alla fine mi sento impossibilitato a farlo. Frenato moralmente. Al contrario di quanto avevo infatti sentito dire sul titolo, “Assassin’s Creed: Unity” è un buon gioco. Con i suoi difetti, certo, alcuni dei quali piuttosto evidenti, ma un buon videogioco. Ecco, lo sapevo, era meglio rovesciare la merda quando lo facevano tutti senza pensarci troppo su. Ora cosa me ne faccio di questo silos pieno? Lo butto nel lago di Springfield?

8 dicembre 2015

Recensione di Shark in Venice

ovvero


Ma la locandina cosa c'entra?


poster shark in venice
Ecco l'unica scena in cui si vede lo squalo: la locandina.

Su questo semplice blog ho scritto piuttosto poco e comunque sempre in maniera diversa. Ho scritto di videogiochi. Di film. Ho scritto recensioni. Analisi approfondite. Semplici impressioni. Ho scritto in maniera seria. In maniera ironica. Semplicemente stupida. E visto che dopo quasi un anno di scrittura non ho ancora capito esattamente quale argomento e stile mi si addicono di più, questa volta voglio fare qualcosa di ancora diverso. Scriverò una recensione di “Shark in Venice” buttando fuori dalla testa le prime cose che mi passeranno per la testa e nella prima maniera che mi passerà per la testa. Faccio prima. E poi... il blog è mio e faccio quello che voglio!

Andiamo quindi a parlare un po’ di questo bistrattato (e giustamente) “Shark in Venice”.

5 dicembre 2015

Impressioni sui trailer di Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza

ovvero


La Forza si alzerà con il piede sbagliato?


locandina star wars force awakens
Ma quanto è bella questa locandina?

Visto che nell’Anno Domini 2015 ormai sparare la propria opinione su internet su qualunque argomento è diventato una sorta di obbligo contrattuale per tutti coloro che possiedono un computer, non vedo perché io debba sentirmi esente da questa pratica. E visto che esprimere la propria su interi film è più difficile e lungo che su semplici e brevi trailer, questi ultimi sono tra i più gettonati dagli “opinionisti” del web, che spesso hanno a disposizione solamente 140 caratteri per esprimere tutta la loro conoscenza su un argomento. Tuttavia sono piuttosto convinto che molti di loro utilizzerebbero comunque 140 caratteri anche se ne avessero a disposizione un numero infinito. Alcuni ne utilizzano persino meno. E arrivano a 140 grazie agli hashtag. Grazie ad hashtag del tipo #kissino. Così, giusto per citarne uno. Al di là dei discorsi su che cazzo significhi la parola “opinionista” o sul fatto che all’epoca del Nokia 3310 questo simbolo # si chiamasse cancelletto e non hashtag, visto che tutti devono metter per iscritto la propria opnione su qualunque trailer, mi sono detto: perché non posso farlo anche io? E quindi lo faccio.

Oggi parlerò quindi di tutte le cose che mi sono passate per la testa alla visione dei trailer finora rilasciati per l’ormai imminente “Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza”.

Come tutto il mondo, sono parecchio eccitato dall’uscita dell’ultimo capitolo della saga di George Lucas. Forse anche di più, vista la passione per la stessa che mi perseguita fin da quando mio padre mi fece vedere “Una nuova speranza” quando ero ancora troppo piccolo per poterlo apprezzare a pieno. Tuttavia ho paura. La saga finora è pressoché perfetta. Dopo l’uscita de “La vendetta dei Sith” tutti i tasselli sono andati al loro posto ed il rilascio di un nuovo episodio può solamente rompere gli equilibrio ristabiliti ormai dieci anni fa. E ho paura che gli equilibri siano smossi in maniera pretestuosa. Ho paura che nuovi avvenimenti intacchino la coerenza della trama generale dell’opera. Ho paura. Una paura fottuta.

4 dicembre 2015

Riflessione sulle trasposizioni cinematografiche dei libri

ovvero


E’ davvero meglio il libro?


locandina copertina jurassic park
Libro o film?
In questo caso entrambi capolavori.

“Ehi, hai visto l’ultimo film di Harry Potter?”
“Sì, l’ho visto. Mi è piaciuto, però il libro è più bello.”

Quante volte nella vostra vita, lunga o breve che sia stata finora, avete assistito o siete stati uno dei protagonisti di questa conversazione, ovviamente non solamente riferita alla saga cinematografica di Harry Potter, piuttosto comune e banale come le espressioni “i cani si affezionano al padrone mentre i gatti alla casa”, “Venezia è bella ma non ci vivrei” e “ma c’è la crisi”? Non mettetevi a contarle; stiamo infatti sicuramente parlando di un numero superiore a quello delle vostre dita.

Ovviamente nemmeno io sono stato esente nella mia breve vita da un’esperienza simile e mi è capitato in prima persona di celebrare la superiorità di un libro rispetto alla sua trasposizione sul grande schermo e di rimanere addirittura deluso di come alcuni manoscritti siano stati adattati per produrre una pellicola. Ultimamente mi sono tuttavia ritrovato a chiedermi: è vero che il libro è sempre migliore del film che viene tratto da esso?

3 dicembre 2015

Analisi di Bound

ovvero


50 sfumature di... noia


locandina bound recensione film
La situazione più erotica del film: la locandina.

Qualche mese fa ho guardato ed analizzato il film “Avengers Grimm”, uno dei “capolavori” rilasciati nel 2015 dallo studio cinematografica “The Asylum”, noto praticamente solo per la produzione di mockbusters. Nella speranza che i medesimi autori avessero donato all’umanità altre perle da guardare ed analizzare nello stesso periodo, sono andato alla specifica ricerca di “Bound”, mockbuster del ben più noto “50 sfumature di grigio”, rilasciato all’inizio del 2015 solamente pochi mesi prima di “Avengers Grimm”; e mai errore fu più grande. “Bound” è un film di basso livello, come è più che scontato, se non doveroso, attendersi dal lavoro di “The Asylum”. Insomma, quando una persona guarda un film prodotto da questi signori lo fa solamente per due motivi: per errore o perché alla specifica ricerca di spazzatura certificata da anni di esperienza nel settore. Esiste tuttavia un grande problema: questo film non è altro che un film di basso livello. Questo film non lascia nulla allo spettatore. Questo film è il nulla. Il livello qualitativo di “Bound” non è difatti né abbastanza alto da essere anche solo preso in seria considerazione dalla critica cinematografica né abbastanza basso da essere considerato un film trash da ricordare. Si trova bensì nell’odiosa via di mezzo che rappresenta l’oblio. Il nulla cinematografico. Non possiede quasi nessuna scena o battuta degna di essere ricordata negli annali del putridume cinematografico, se esistessero, ed è più che noioso a tratti. Sì, un film volutamente brutto che fa il verso di un film erotico è noioso. Difficile da immaginare, lo so. Eppure guardare per credere. “Bound” è infatti solamente un film da guardare e... semplicemente dimenticare.

Sebbene ci sia poco da dire su questa pellicola, andiamo ad analizzare “Bound”.

24 ottobre 2015

Impressioni su Ancestors: The Humankind Odyssey

ovvero


Il ritorno di Patrice Désilets


ancestors humankind odissey
Sarà evoluzione... oppure estinzione?

Cosa è “Ancestors: The Humankind Odyssey”?

Cosa non è “Ancestors: The Humankind Odyssey”?

Esattamente come per “1666: Amsterdam”, le risposte riguardanti queste due domande sul primo titolo videoludico sviluppato da Panache Digital Games sono quasi equivalenti. Sebbene la storia della genesi di “Ancestors: The Humankind Odyssey” sia meno rocambolesca, nonostante il suo titolo, di quella del cugino “1666: Amsterdam”, il suo contenuto è altrettanto affascinante quanto ignoto.

15 ottobre 2015

Analisi di 1666: Amsterdam

ovvero


La storia di Patrice Désilets


1666 amsterdam patrice desilets
Cosa sarebbe stato "Assassin's Creed" sotto la guida di Patrice Désilets?

Cos'è “1666: Amsterdam”?

O meglio, cosa non è “1666: Amsterdam”?

Sicuramente è più semplice rispondere alla seconda domanda. “1666: Amsterdam” è infatti un videogioco il cui la cui fase di sviluppo è ancora in discussione, per utilizzare un eufemismo. Perché allora questo titolo è già così noto? Come può un prodotto essere conosciuto se ancora non è stato nemmeno completato? Per capirlo bisogna fare un salto indietro di qualche anno e parlare dell'uomo che negli ultimi quattro anni ha lottato per il futuro di “1666: Amsterdam”, per il futuro del "suo gioco", come lui stesso lo ha definito: Patrice Désilets.

Patrice Désilets nasce nel 1974 a Saint-Jean-sur-Richelieu, a pochi chilometri dalla metropoli di Montreal, Canada. Il Canada è la patria degli orsi. Delle giubbe rosse. Delle cascate del Niagara. Dell'hockey su ghiaccio. Ma a Patrice non interesse l’hockey. Patrice ha altri interessi. Studia infatti cinema e letteratura alla Université de Montréal, l’Università di Montreal, dove si diploma nel 1996. Tuttavia è qualcosa di più di un semplice scrittore o sceneggiatore teatrale o cinematografico. E’ un creativo a 360 gradi, che ama inventare storie e mondi fantastici. Negli anni Novanta scoppia il fenomeno PlayStation, nuova console per videogiochi prodotta dalla Sony, che in breve tempo ottiene il monopolio del mercato letteralmente sbaragliando tutte le altre console. Patrice adora i videogiochi. Adora le loro storie. I loro mondi. E alla fine degli anni Novanta il suo talento ha la possibilità di mettersi in mostra in quel mondo che lui adora; nel 1997 viene assunto da una delle tante aziende produttrici di videogiochi che stavano costruendo una propria filiale nel polo tecnologico della città di Montreal: la francese Ubisoft.

30 settembre 2015

Analisi di Assassin's Creed III

ovvero


L'inizio della fine


assassin's creed 3 analisi
Perché mi trovo in questo scontro?
Ma che importa? Andiamo ad uccidere qualche giubba rossa!

Rilasciato ormai la bellezza di tre anni fa, il titolo di punta di Ubisoft dell'anno 2012 ha continuato nel corso degli anni, e continua tuttora, a ronzarmi in testa come una simpatica zanzara nelle torride sere d'estate. Le incongruenze ed i buchi narrativi presenti in Assassin's Creed III sono infatti la base su cui è stata plasmata la forma mentis degli sceneggiatori che hanno partorito poi i pretestuosi intrecci narrativi poveri di contenuto in termini narrativi che Ubisoft ci ha mostrato nei due capitoli successivi. Nonostante il colosso francese abbia tentato in tutti i modi di nascondere la pochezza narrativa dei loro prodotti dietro ai fronzoli del sedicente "turismo storico" tanto odiato dai fan di vecchia data della serie, tutti i fruitori della saga, sia neofiti che storici, hanno notato un significativo calo qualitativo della trama principale e, sebbene sia Assassin's Creed: Brotherhood che Assassin's Creed: Revelations fossero già un sintomo del discostarsi della saga dall'originale idea di trilogia, il titolo “americano” è stato il primo segnale evidente del piegarsi del franchise al volere del mercato, anche a costo di snaturarne il cuore.

10 giugno 2015

Riflessioni sulla saga di Assassin's Creed

ovvero


Perché continuare l'agonia?


assassin's creed analisi saga
Attento, Desmond! Se muori tutta la saga va a put***e!

Riflessione nata dopo la lettura dell'articolo Brand Analysis: Cosa è Assassin's Creed?, scritto da Cosodelirante e pubblicato sul blog Le Verità dell'Animus.

E' ormai ovvio che Assassin's Creed III sia stato una squallida (e pessima, secondo i fan più affezionati) soluzione per dare un taglio al passato utilizzata da una software house schiacciata sotto la pressione dell'enorme peso narrativo fornito dalla fatidica data del 21 dicembre 2012 imposta dal team di sviluppo originale, che puntava alla realizzazione di una semplice trilogia destinata ad un pubblico di nicchia.

8 giugno 2015

Impressioni sui trailer di Jurassic World

ovvero


La degenerazione dell’idea di Michael Crichton


jurassic world recensione trailer
The park is open. Finalmente o purtroppo?

Ho pianto nel vedere i trailer dell’ormai imminente Jurassic World. Ho pianto dall'inizio alla fine di ognuno dei quattro trailer rilasciati negli ultimi mesi. Ho pianto dalla gioia all'inizio di ogni trailer. E ho pianto di disperazione alla fine di ogni trailer.

Io amo Jurassic Park. Non amo la saga cinematografica. Non amo la saga letteraria. Io amo l’idea del Jurassic Park. Amo l’idea partorita dalla mente di Michael Crichton e amo la maniera con cui Steven Spielberg ha portato quell'idea sul grande schermo.

19 maggio 2015

Analisi di Avengers Grimm

ovvero


The Asylum is back


locandina avengers grimm recensione film
Disney Princesses are here, motherfucker!

Chiunque conosca Karim Musa, "nome d'arte" di Yotobi, conosce lo studio cinematografico The Asylum, responsabile della produzione di alcuni dei film recensiti in chiave cinica ed ironico dal noto youtuber italiano. Per tutti quelli che non conoscono né Yotobi né lo studio The Asylum, e siete in pochi, sappiate che è specializzato nella produzione di film a basso costo per il circuito direct-to-video, molti dei quali vengono definiti dalla stampa specializzata con il nome di "mockbuster", ovvero pellicole che si rifanno in maniera piuttosto esplicita ad opere di maggiore caratura con lo scopo di guadagnare sfruttando il loro successo. E' proprio il caso della pellicola di cui voglio parlare oggi, "Avengers Grimm", mockbuster del ben più popolare "Avengers: Age of Ultron". Distribuito due settimane prima del titolo prodotto dal colosso Marvel Studios - non si sa mai che qualcuno confonda i due film e lo compri per caso - Avengers Grimm ha in realtà ben poco del film scritto e diretto da Joss Whedon; nel film di The Asylum troviamo infatti le care principesse Biancaneve, Cenerentola, Aurora, Rapunzel e Cappuccetto Rosso impegnate a combattere il perfido Tremotino, intenzionato a conquistare il mondo. Prima che qualcuno lo chieda: no, non stiamo per andare a parlare di "Shrek e vissero felici e contenti".

Andiamo quindi ad analizzare questo "Avengers Grimm".

17 maggio 2015

Riflessioni sui videogiochi LEGO

ovvero


Fisici o virtuali i LEGO sono sempre LEGO


videogiochi lego riflessioni
New LEGO games are coming!

Chi è che non conosce i LEGO, i mattoncini assemblabili prodotti dall'omonima azienda danese fin dalla metà del secolo scorso? La risposta è nessuno, ovviamente. E chi è che non conosce i videogiochi che hanno come protagonisti i simpatici omini LEGO? Ben poche persone, direi, visto che i videogiochi che portano il nome LEGO sul titolo hanno venduto oltre 100 milione di copie in tutto il mondo, traguardo raggiunto in precedenza solamente da saghe videoludiche del calibro di Final Fantasy, FIFA, Grand Theft Auto, Pokémon e Super Mario. Quali sono quindi gli elementi che rendono i videogiochi con licenza LEGO dei titoli così difficili da ignorare sullo scaffale?

12 maggio 2015

Impressioni sull'annuncio di Assassin's Creed: Syndicate

ovvero


Cambierà davvero qualcosa dopo otto anni di saga?


assassin's creed syndicate annuncio demo
Sherlock Holmes? No, Jacob Frye.

A quanto pare la cara Ubisoft proprio non riesce ad abbandonare il vizio della cadenza annuale delle uscite della sua saga di punta. Difficile biasimarli viste le vendite registrate annualmente, nonostante i numerosi problemi che i vari titoli hanno presentato nel corso del tempo con una regolarità disarmante. E così oggi è stato annunciato ufficialmente il prossimo titolo della saga di ''Assassin's Creed", la cui uscita è prevista per il prossimo 23 ottobre ed il cui titolo, al contrario di quanto era trapelato online negli ultimi mesi, non sarà ''Victory" bensì "Syndicate".

10 maggio 2015

Impressioni sul finale dell'ottava stagione di The Big Bang Theory

ovvero


Non mettere i puntini su lettere "i" poste già un anno fa


big bang theory ottava stagione
Ora chiudiamo tutte le questioni lasciate in sospeso. BAZINGA!

Pochi giorni fa è stato trasmesso il ventiquattresimo ed ultimo episodio dell'ottava stagione della popolare sitcom statunitense "The Big Bang Theory", su cui sento l'irrefrenabile impulso di dire la mia. Tanto ormai su internet ognuno dice quello che vuole. Quindi posso farlo anche io, no?

Durante il quinto anniversario del primo incontro tra Sheldon ed Amy, quest'ultima rimprovera il fidanzato della lentezza che pone nello sviluppo delle relazioni interpersonali, lamentando inoltre il fatto che la loro storia pare ad un punto morto. Sheldon chiede così aiuto agli amici Leonard e Penny, ricordando però così ai due il fatto che non abbiano ancora fissato una data per il loro matrimonio nonostante siano ufficilamente fidanzati ormai da più di un anno. Leonard e Penny decidono allora di andare a sposarsi a Las Vegas la sera stessa. Durante il viaggio tuttavia, Leonard confessa alla fidanzata di aver baciato una ragazza un paio di anni prima durante la spedizione scientifica con i collaboratori di Stephen Hawking nel Mare del Nord. Nel frattempo, Raji inizia a prendere in considerazione il fatto di troncare la sua relazione con Emily a causa della profonda diversità del carattere della ragazza dal suo, fallendo a causa della sua incapacità di ferire i sentimenti delle altre persone. Bernadette e Howard invece, ormai decisi a trascorrere il resto della loro vita coniugale nella casa della defunta madre dell'uomo, decidono di invitare l'amico Stuart ad abbandonare l'abitazione, senza però riuscire a trovare le parole per farlo. Infine, dopo giorni di silenzio, Amy decide di contattare Sheldon per comunicargli di volersi prendere del tempo per valutare la loro relazione. E subito dopo, profondamente rattristato dalle parole della fidanzata, Sheldon si trova indeciso sul cosa fare dell'anello che aveva intenzione di donarle per chiederle la mano.

Dopo questo breve riassunto andiamo ad analizzare pregi e difetti del finale di questa ottava stagione, che trovo possibile racchiudere in alcuni micro argomenti analizzabili separatamente.

8 marzo 2015

Recensione di The Order: 1886

ovvero


Mezz giocho is megl che uan


the order 1886 recensione
Se ci stringiamo bene sulla cover troviamo spazio tutti e quattro.
Nella trama invece...

Parliamo ora di "The Order: 1886", uno dei titoli videoludici più attesi del 2015, nonché un capolavoro annunciato da tempo, che purtroppo, secondo l'opinione di chi scrive, così non è.

Il prodotto dei ragazzi di Ready at Dawn, responsabili di alcuni degli spin-off della serie di "God of War", porta il giocatore in una Londra vittoriana steampunk style in cui l'antico Ordine dei Cavalieri della Tavola Rotonda si impegna per sedare le ribellioni interne all'impero britannico e combattere alcuni dei loro eterni nemici: mostruosi esseri noti come mezzo-sangue. Il protagonista è il cavaliere Grayson, sir Galahad, che dopo alcune indagini nel quartiere di Whitechapel scopre che i veri nemici dell'impero si nascondono tra le fila delle alte cariche statali, nonché dell'Ordine stesso. Sarà quindi costretto a combattere i suoi stessi amici e compagni in onore della verità.

19 gennaio 2015

Recensione di Big Hero 6

ovvero


"Let it go" vs "Balalala", uno a zero e palla al centro


big hero 6 recensione
Let it go... Ehm... Volevo dire... Balalala.

Ad un anno del successo imprevisto di Frozen, Disney si ripresenta al cinema con "Big Hero 6", film d'animazione liberametne tratto dalla quasi sconosciuta in Italia omonima serie di albi a fumetti targata Marvel. Lo studio di Burbank sarà riuscito a confermare la rinascita del marchio "classici Disney" iniziata con Rapunezel e Frozen dopo le delusioni dei primi anni duemila? Scopriamolo insieme. Se ti va, ovviamente. Non obbligo nessuno. Ma sappi che si dice che chi clicca sulla croce in alto a destra del proprio browser prima di finire la lettura di questo articolo, viene immediatamente preso da una voglia irrefrenabile di leggere i libri di Barbara d'Urso. Sei stato avvertito!

14 gennaio 2015

Analisi di Assassin's Creed: Rogue

ovvero


Riciclare un titolo vecchio pur di guadagnarsi la paga anche su console di vecchia generazione


assassin's creed rogue analisi
Say hello to my little friend!

Buongiorno. O buona sera. Dipende. Se guardate fuori dalla finestra (quella vera, non quella che state guardando mentre leggete queste parole) e vedete il sole allora buongiorno. Se no... Vabbè, avete capito. In qualunque momento stiate leggendo queste righe (se non avete ancora chiuso la finestra del vostro browser), benvenuti nella mia personale recensione di questo titolo targato Ubisoft.

Come potrebbe suggerire il titolo, la mia personalissima (ci tengo a precisarlo) opinione su questo gioco è prettamente negativa. E invece no! Credo che il mondo non sia tutto bianco o tutto nero. Mi piace credere che sia fatto di tante sfumature di grigio. No, non le stesse cinquanta del film che esce tra un mesetto. Porcellini! Credo quindi che Assassin's Creed: Rogue abbia i suoi lati positivi ed i suoi lati positivi. Tuttavia, e purtroppo aggiungerei, quelli negativi superano i positivi; e questo è il motivo del sottotitolo della recensione.